QUANTO BASTA. NON BASTA MAI. OK, ORA BASTA.
Vi racconto come una giornata può essere bella anche senza sole e senza programmi, del corso che ho iniziato come docente e di quelli che devo iniziare come studente. E poi mi lamento, giusto un pò.
QUANTO BASTA.
Sabato, primo giorno del lungo ponte di Pasqua, alle 6 di mattina fuori inizia a tuonare.
Con un occhio ancora chiuso e il piede di una figlia incastrato tra clavicola e orecchio, sento la puzza di un giorno difficile che inizia, sempre troppo presto, sempre prima del dovuto. Perché invece, quando c’è il sole o hai in programma una gita per il weekend, casa mia diventa il deserto dei tartari e ci svegliamo sempre tutti troppo tardi. Ma quando piove no, alle 6 mattina ci sono già i cori da stadio nell’altra stanza. E anche oggi, dormo domani. Anzi no, perché domani, santa domenica della santa Pasqua, arriva il coniglietto pasqualino con le uova di cioccolato.
Questa la sintesi dell’evoluzione del mio ruolo di accrescitrice demografica: dal non-si-dorme-per-niente al si-dorme-ma-poco-poco. Quanto basta.
Sabato, in realtà, è stata una bella giornata. Anche senza programmi e anche senza sole.
Abbiamo improvvisato una colazione con una colomba del supermercato ai tre cioccolati, uno peggio dell’altro.
Abbiamo giocato a terra e lava con un percorso fatto di libri e cuscini - e Maria Montessori muta!
Abbiamo montato una mensola per i libri che era caduta in cameretta l’estate scorsa. Ne sono cadute due in realtà. Arriverà anche il suo momento, prima o poi.
Abbiamo fatto l’aerosol - vorrei tanto sapere se Marina Rei ha continuato a cantare respiriamo l’aria, è la primavera dopo che è nato suo figlio.
Abbiamo guardato Siamo fatti così, il cartone a puntate sul corpo umano originale del 1986 disponibile su Netflix. L’episodio “La nascita dei bambini” affronta l’argomento proprio come io mi godo il sonno nel weekend: quanto basta.
E poi - e qui arriva la mia parte preferita in cui parlo al singolare - ho passato un’ora in bagno tra doccia e biutirutin. Da sola.
Quante bellissime parole si riescono a mettere insieme in una sola frase quando fuori c’è la pioggia ma dentro c’è un marito: “un’ora”, “doccia”, “da sola”.
E allora non fa niente se mi sono alzata alle 6 con le costole martoriate da un 29 a pianta larga.
NON BASTA MAI.
Questa settimana ho iniziato un nuovo percorso come docente di Digital Advertising per un master in web marketing qui a Roma. Non è certo la mia prima volta come docente ma sono sempre un pò nervosa il primo giorno.
Non tanto per i contenuti da condividere - non mi piace dire “insegnare”, è da boomer - su quelli mi sento abbastanza confident.
Ops, riformulo:
Non tanto per i contenuti da condividere - non mi piace dire insegnare, è da persone non più giovani che fanno cose da vecchi - su quelli mi sento abbastanza sicura.
Non vorrei rischiare una multa usando parole non italiane. Preserviamo il “Made in italy”, dicono i fratelli.
Chiusa parentesi - che è meglio.
Se intanto hai dubbi su chi siano i boomer:
Dicevamo.
Quando inizio un nuovo corso di formazione sono sempre un pò tesa perché ci tengo ad instaurare da subito un rapporto diretto e confidenziale con gli studenti affinché si sentano liberi di fare domande, e ne facciano tante.
Se non fai domande, impari solo a metà (semi cit.)
Ho parlato di customer journey, messy middle e buyer persona - ma non dite a nessuno che uso queste terribili parole inglesi.
E poi di quanto sia importante la selezione delle parole chiave da inserire in una campagna su Google Ads e di quanto sia ancora più importante la selezione di quelle da escludere nella stessa campagna.
Abbiamo anche parlato di come fare lead generation per acquisire i dati di contatto e di quanto siano preziosi questi dati rispetto ai like sui post di Facebook.
Il corso è in modalità blended, ci sono studenti che partecipano in presenza e altri che sono collegati da remoto. Allineare tutti non è semplice, devo dire che la modalità tutti-in-presenza-allegramente la preferisco, anche perché c’è la pausa caffè condivisa, che è quasi più formativa del corso di formazione stesso.
La formazione è una di quelle cose non bastano mai. Come i libri. E i pop corn al cinema, che non durano mai fino alla fine del film.
Sono tendenzialmente una secchiona, ho sempre studiato e mi è sempre piaciuto. Mi piace ancora, forse ancora anche di più perché posso scegliere di studiare quello che mi appassiona o quello che più mi incuriosisce.
Ho due corsi da iniziare nel breve periodo: uno è sull’email automation con Get Response correlato alle campagne di lead generation su Meta e Google e l’altro è sul neuromarketing avanzato, e non vedo l’ ora di iniziarli.
OK, ORA BASTA!
Ci sono cose che iniziano, stanno per iniziare o non vedi l’ora che inizino, e ci sono cose che è bene che finiscano, quanto prima.
Non è da me, ma quest’ultima Cassandrata è una vera e propria raccolta di lamentele, da qualche parte le dovevo scrivere:
Ok, ora basta con gli appelli alla madre di Enea e alle polemiche sugli appelli alla madre di Enea. Il diritto a non essere madre, esiste. Come l’innominato padre di Enea, esiste anche quello, tecnicamente. Per dubbi in merito, tornate su al video “la nascita dei bambini”.
Ok, ora basta con i clienti tossici. Se non mollano loro, li mollo io. Mi è capitato solo due volte, fortunatamente, ma era davvero necessario. Mi piace lavorare in serenità, mi fido delle persone che lavorano con me e metto sempre l’etica e la trasparenza prima del guadagno - ci sono clienti che leggono la mia newsletter quindi so di poterlo dire ad alta voce.
Ok, ora basta con le proposte di legge troglodite. Siamo tra i Paesi con il peggior livello di inglese in Europa e invece di incentivarne l’apprendimento e l’utilizzo pratico tanto nei contesti di istruzione formale e non formale quanto negli ambienti di lavoro, proponiamo di multare chi usa termini inglesi nelle pubbliche amministrazioni?! Unbelievable.
Ok, ora basta anche con le mie lamentele.
Concludiamo come sempre, con le cose belle da raccontare e da condividere:
una mobilità formativa per giovani ad Atene finanziata dall’Unione Europea per un gruppo di giovani che vogliono cimentarsi in workshop di scrittura di sceneggiatura e di ripresa vera e propria di una serie di cortometraggi con il supporto di un'agenzia cinematografica professionale.
una mobilità formativa per amministratori di enti locali a Skopje sul tema del lavoro agile negli enti pubblici a livello locale e volto a sviluppare competenze digitali, verdi/sostenibili e trasversali.
Se volete partecipare direttamente o se conoscete qualcuno/a che potrebbe essere interessato/a a partecipare, condividete con loro questa mia newsletter. In alternativa, condividetela lo stesso, ne sarei felice :)
Alla prossima settimana!
p.s. Alice e Camilla sono tornate da scuola con una tosse a dir poco interessante. Io sono quasi senza voce. Anche oggi, si dorme domani. Forse.
p.p.s. Ok, ora basta con la tosse!