La creatività vuole coraggio.
Un paio di cose da precisare. E già che ci siamo, un annuncio e un invito. Anzi due.
Non chiamatela intelligenza artificiale.
Oggi vi tocca il pippone di marketing. Mi dispiace ma non vi delizierò con una nuova puntata delle avventure di Alice e Camilla. Magari vi lascio una perla alla fine, dai. Ma prima m’aggia sfugà (vi sblocco un ricordo: l’Incazzatore personalizzato di Zelig, anno 2014).
Ma prima - del pippone - una precisazione.
Non ce l’ho fatta.
La scorsa settimana non ho scritto la newsletter, non ce l’ho fatta.
E i coach di tutto il mondo così:
Avrei dovuto e, probabilmente, avrei anche potuto trovare il tempo. Il 99% delle volte che diciamo “non ce l’ho fatta, non ho avuto tempo” non è vero.
LO SO.
Il tempo si trova se c’è l’atteggiamento.
L’atteggiamento è il sistema immunitario della mente (cit.).
Coach, dai…mi sono salvata in calcio d’angolo?
Lo so, ma comunque non ce l’ho fatta, ho avuto altre priorità, varie ed eventuali. Due di voi mi hanno scritto per chiedermi se ci fosse qualche problema con la piattaforma o se stessi bene perché non erano arrivate #lecassandrate. Sapere che qualcuno avesse voglia di leggermi mi ha fatto molto piacere e, allo stesso tempo, mi ha fatto sentire un pò in colpa per aver mancato un appuntamento. Mi dispiace. Può succedere. E probabilmente succederà ancora.
Dai, rimediamo subito.
Dicevo. Il pippone.
Non chiamatela intelligenza artificiale.
Qualche giorno fa mi hanno chiesto cosa penso dell’intelligenza artificiale, parlavamo nello specifico di Google Ads e delle novità annunciate in merito. Un parere professionale, non personale.
Ho risposto: “L’intelligenza artificiale è una figata, ma non niente di nuovo”.
Mi spiego.
L'intelligenza artificiale, soprattutto se contestualizzata a Google Ads, è un algoritmo ed esiste da sempre, non è roba di oggi, ne di ieri né dell'altro ieri. Solo che qualche anno fa non la chiamavano intelligenza artificiale e non faceva così scalpore.
Si chiamava machine learning.
E prima ancora, algoritmo.
Altro non è che un velocizzatore di calcolo.
Non vi fidate? Chiedetelo a ChatGPT.
Io l’ho fatto:
Oggi fa scalpore perché è alla portata di tutti ed è sulla bocca di tutti, sia di chi la esalta che di chi la teme. Ne ho parlato di nuovo proprio oggi, a lezione.
Alla tenera età di - quasi - 37 anni, mi occupo ormai principalmente di strategie di comunicazione online e formazione digital, faccio poca operatività. Ma “nasco” SEM specialist e ho passato anni ed anni dentro gli algoritmi di advertising. Sembra strano ma per anni ho lavorato più con i numeri che con le parole.
Il SEM specialist è quello/a che fa campagne advertising su Google - ma non solo - per intenderci. A luglio, tra le altre cose, termina il master in digital marketing dove insegno SEM ma sono felice di aver ricevuto già conferma per la prossima edizione di Settembre. Se vuoi partecipare scrivimi, così metto una buona parola con la scuola.
L’advertising su Google si gestisce con Google Ads che, udite udite, si basa interamente sul machine learning. Non da mò - come dicono dalle parti mie - ma da sempre. Solo che ora lo fa alla luce del sole. E la chiama intelligenza artificiale, perché fa figo.
La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è sempre la stessa:
Dunque, può fare tutto da sola questa intelligenza artificiale?
Io spero tanto che un giorno possa venire a casa mia a svuotare la lavastoviglie e trovare scuse papabili con mio marito dopo l’ennesima polo ristretta in asciugatrice. Ma, detto tra noi, non credo che un algoritmo possa mai arrivare ad avere la creatività del genio umano. Quello che può fare, e che sta già facendo, però, è supportarla e potenziarla, contribuendo alla creazione, per esempio, di campagne pubblicitarie esilaranti, come l’ultima di McDonald’s, Burger King e Subway:
Ancora una precisazione.
Apple NON la chiama intelligenza artificiale.
Ve ne siete accorti?
Preferisce parlare al massimo di apprendimento automatico. Si tratta di scelta consapevole delle parole. In realtà non usa mai neanche la parola “metaverso”.
Il termine “intelligenza artificiale” è compromesso e, in molti consumatori - io le chiamerei persone ma per Apple sono consumatori - suscita paura, diffidenza.
E su cosa, invece, Apple ha fondato la comunicazione del suo brand negli ultimi anni? Sui valori opposti: Security. Privacy. Safety.
Apple sceglie una narrazione rassicurante, fluida, semplice. E non si tradisce.
Un annuncio.
Non ho superato la prova costume. A confermarlo è il cielo, con un messaggio chiaro e preciso fatto di acquazzoni pomeridiani quotidiani.
In compenso, ho superato la prova per la certificazione di Email Marketing Automation Advanced.
Google, non me ne volere, sei stato il primo grande amore ma l’advertising da solo non basta più. Neanche con l’intelligenza artificiale.
Spoilerino: sto lavorando ad un percorso di Form-Azione per le realtà che vogliono - e devono - internalizzare e ottimizzare la gestione di tutto il flusso di lead, dalla generazione alla conversione.
Il risultato che raggiungeremo sarà automatizzare i processi per umanizzare le relazioni.
Si parlerà di neuromarketing, email marketing automation, lead ads (non solo Google) e storytelling. E c’è anche un pò di intelligenza artificiale dai.
Non è un corso, ma un percorso. Si parte dalla teoria - poca - per arrivare alla pratica, insieme. Sto finalizzando i dettagli, ma ho già deciso che seguirò personalmente massimo 3 aziende per il primo pilot e vorrei farlo in presenza, “a domicilio”. L’ho progettato per i clienti del settore finanziario che seguo, ma è assolutamente versatile. Partenza: novembre 2023. Scrivetemi qui: cassandra@leader-digital.com
Dulcis in fundo, un invito. Anzi due.
Da piccola scrivevo i temi per gli altri. Da grande, pure.
E mi piace un sacco.
La scorsa settimana, l’ho scritta una newsletter, ma non la mia.
Ho scritto Le Pennellate, la PRIMA newsletter di Ciape.
L’invito non è ad iscrivervi - quello è implicito, fatelo perché c’è un frullato di storie, opportunità formative (gratis), viaggi (gratis pure quelli), progetti, confessioni…
L’invito oggi è a scrivermi per raccontarmi qualcosa. Una storia, un progetto, un’idea. Ci sarà sempre uno spazio per gli altri nella newsletter di Ciape, un “pennello bianco”. Le cose belle vanno raccontate, e condivise. Usate questa email stavolta: cassandra@ciape.it
Il secondo invito è di segnalarmi una neomamma che ha perso o lasciato il lavoro a seguito della maternità. Potrei avere qualcosa per lei.
Alla prossima!
p.s. Abbiamo visto il film Mulan su Disney Plus. Proprio il film, non il cartone. Uno spettacolo. Camilla vi spiega la morale in pochi secondi: